L'elefante e la farfalla
L'elefante e la farfalla.
Non come la canzone di Michele Zarrillo.
Eliminiamo la farfalla e ci rimane l'elefante... Ma quello che ci interessa in realtà alla fine di questo discorso un po' contorto è il raduno degli elefanti, un motoraduno che si svolge in Germania tra Gennaio e Febbraio.
Ci siamo andati. Faceva freddo. Ne abbiamo approfittato per testare alcuni prodotti ottici in situazioni estreme.
Siamo stati sottoposti a temperature che andavano da +5 a -9. Il tutto moltiplicato per la velocità del mezzo.
Spostandosi vi è infatti un ricambio di aria fredda che colpisce il nostro corpo. Ad esempio, quando ci spostavamo a 80 km/h con una temperatura di -5° percepivamo -27°.
Tenendo conto dell'effetto raffreddante del vento e della temperatura corporea media di 36° abbiamo raggiunto facilmente differenze termiche di 60°. E assieme a queste differenze termiche abbiamo dovuto affrontare una vecchia nemica: la condensa.
Quando l'aria aumenta di temperatura assorbe acqua. Quando si abbassa invece rilascia acqua sotto forma di vapore. L'aria che respiriamo dunque viene riscaldata e quando la espiriamo indossando un casco d'inverno viene a contatto con la visiera che è fredda, rilasciando vapore che si deposita sulla visiera stessa appannandola.
E' un problema che chiunque si sposti su due ruote d'inverno avrà notato.
Ho voluto cercare una soluzione.
Come evitare la condensa? in 1200 km di viaggio, forti del fatto che viaggiassimo con un sidecar con un ampio bagagliaio, ci siamo attrezzati e le abbiamo provate tutte:
-La prima soluzione era aprire la visiera ai semafori ed evitare di respirare. Non attuabile.
-Allora ho optato per un casco jet con visiera, ma il mio fiato continuava ad infilarsi sotto la visiera.
-Ho eliminato la visiera e sostituita con occhiali. Fantastico. Peccato che muovendomi sopra i 50 km/k filtrasse troppa aria facendomi lacrimare a tal punto da rendere acquosa la strada dinnanzi a me.
-Ho eliminato gli occhiali, e sostituita con occhiali da aviatore forniti dalla Eyeful: chiusi su tutti i lati con delle piccole aperture per permettere il passaggio dell'aria ed evitare la condensa. Le cose sono migliorate notevolmente... il mio fiato si librava libero nell'aria davanti a me senza appannare l'occhiale. Purtroppo avevo freddo al viso... nel momento che ho aggiunto un passamontagna con wind stop ho ricominciato a trattenere il calore vicino agli occhali. L'appannamento era zero se mi spostavo ad almeno 40km/h o più. Ma ai semafori ahimè stavo fermo. Appannamento ridotto ma pur sempre presente.
-La chimica ci è venuta in soccorso. Non potendo aumentare la ventilazione o la trasmittanza termica di visiere e occhiali abbiamo utilizzato un prodotto distribuito dalla ditta Panoply per evitare che le gocce di vapore acqueo si potessero organizzare sulla superficie trasparente. Un antiappannante per occhiali. Si tratta di un gel che va prima spalmato e poi rimosso con una microfibra. Rimarrà cosi' un sottile strato di tensioattivo: un prodotto che fa si che il vapore acqueo non possa "organizzarsi" come condensa! Tuttavia col differenziale termico di 60 gradi ha avuto vita difficile anche lui. Il vapore "non organizzato" si è accumulato formando gocce d'acqua e bagnando la visiera dall'interno! Meglio dell'appannamento, ma col calare delle luci ugualmente debilitante!
In conclusione:
In situazioni estreme tutto diventa più difficile e si deve fare buon viso a cattivo gioco.
Con le temperature tra 7° e 10° prodotti della Eyeful che abbiamo testato si sono comportati egregiamente
Il mio compagno di viaggio ha testato anche il modello lincoln, dotato di clip con lenti graduate, collezionando i medesimi risultati.
L'antiappannante, fin'ora testato solo nel passaggio dal rigore dell'inverno al caldo di un bar, si è rivelato invece fondamentale in una situazione dove vedere nitido è tutto!
Ovviamente i prodotti elencati sono tutti reperibili anche presso il mio negozio.
Se ci fossero domande non tentennate: fatele! Sarò lieto di fugare ogni dubbio.
Non come la canzone di Michele Zarrillo.
Eliminiamo la farfalla e ci rimane l'elefante... Ma quello che ci interessa in realtà alla fine di questo discorso un po' contorto è il raduno degli elefanti, un motoraduno che si svolge in Germania tra Gennaio e Febbraio.
Ci siamo andati. Faceva freddo. Ne abbiamo approfittato per testare alcuni prodotti ottici in situazioni estreme.
Siamo stati sottoposti a temperature che andavano da +5 a -9. Il tutto moltiplicato per la velocità del mezzo.
Spostandosi vi è infatti un ricambio di aria fredda che colpisce il nostro corpo. Ad esempio, quando ci spostavamo a 80 km/h con una temperatura di -5° percepivamo -27°.
Tenendo conto dell'effetto raffreddante del vento e della temperatura corporea media di 36° abbiamo raggiunto facilmente differenze termiche di 60°. E assieme a queste differenze termiche abbiamo dovuto affrontare una vecchia nemica: la condensa.
Quando l'aria aumenta di temperatura assorbe acqua. Quando si abbassa invece rilascia acqua sotto forma di vapore. L'aria che respiriamo dunque viene riscaldata e quando la espiriamo indossando un casco d'inverno viene a contatto con la visiera che è fredda, rilasciando vapore che si deposita sulla visiera stessa appannandola.
E' un problema che chiunque si sposti su due ruote d'inverno avrà notato.
Ho voluto cercare una soluzione.
Come evitare la condensa? in 1200 km di viaggio, forti del fatto che viaggiassimo con un sidecar con un ampio bagagliaio, ci siamo attrezzati e le abbiamo provate tutte:
-La prima soluzione era aprire la visiera ai semafori ed evitare di respirare. Non attuabile.
-Allora ho optato per un casco jet con visiera, ma il mio fiato continuava ad infilarsi sotto la visiera.
-Ho eliminato la visiera e sostituita con occhiali. Fantastico. Peccato che muovendomi sopra i 50 km/k filtrasse troppa aria facendomi lacrimare a tal punto da rendere acquosa la strada dinnanzi a me.
-Ho eliminato gli occhiali, e sostituita con occhiali da aviatore forniti dalla Eyeful: chiusi su tutti i lati con delle piccole aperture per permettere il passaggio dell'aria ed evitare la condensa. Le cose sono migliorate notevolmente... il mio fiato si librava libero nell'aria davanti a me senza appannare l'occhiale. Purtroppo avevo freddo al viso... nel momento che ho aggiunto un passamontagna con wind stop ho ricominciato a trattenere il calore vicino agli occhali. L'appannamento era zero se mi spostavo ad almeno 40km/h o più. Ma ai semafori ahimè stavo fermo. Appannamento ridotto ma pur sempre presente.
-La chimica ci è venuta in soccorso. Non potendo aumentare la ventilazione o la trasmittanza termica di visiere e occhiali abbiamo utilizzato un prodotto distribuito dalla ditta Panoply per evitare che le gocce di vapore acqueo si potessero organizzare sulla superficie trasparente. Un antiappannante per occhiali. Si tratta di un gel che va prima spalmato e poi rimosso con una microfibra. Rimarrà cosi' un sottile strato di tensioattivo: un prodotto che fa si che il vapore acqueo non possa "organizzarsi" come condensa! Tuttavia col differenziale termico di 60 gradi ha avuto vita difficile anche lui. Il vapore "non organizzato" si è accumulato formando gocce d'acqua e bagnando la visiera dall'interno! Meglio dell'appannamento, ma col calare delle luci ugualmente debilitante!
In conclusione:
In situazioni estreme tutto diventa più difficile e si deve fare buon viso a cattivo gioco.
Con le temperature tra 7° e 10° prodotti della Eyeful che abbiamo testato si sono comportati egregiamente
Il mio compagno di viaggio ha testato anche il modello lincoln, dotato di clip con lenti graduate, collezionando i medesimi risultati.
L'antiappannante, fin'ora testato solo nel passaggio dal rigore dell'inverno al caldo di un bar, si è rivelato invece fondamentale in una situazione dove vedere nitido è tutto!
Ovviamente i prodotti elencati sono tutti reperibili anche presso il mio negozio.
Se ci fossero domande non tentennate: fatele! Sarò lieto di fugare ogni dubbio.
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