Dove sono i colori?
Come citava quella canzone "dove sono i colori?"
Il contesto di cui vi voglio parlare tuttavia è ben diverso.
La famosa cantante che si chiedeva dove fossero i colori ha scritto la canzone in una evidente crisi depressiva! Io vi parlerò di luce e di come i nostri occhi la gestiscono.
Comincamo col dire che sarebbe più corretto affermare che i colori non esistono.
Esistono però le sensazioni cromatiche che percepiamo in base alle diverse lunghezze d'onda a cui viaggia la luce.
Complesso? più a dirsi che a farsi.
Sapete come funziona un televisore (o quasi qualunque display)?
Le immagini sono composte da punti. Tanti quadratini colorati, uno vicino all'altro. Si chiamano pixel.
Ogni pixel emette solo 3 lunghezze d'onda che noi percepiamo come rosso (670nm), verde (515nm) e blu (470nm) (red, green, blue, ovvero RGB) a diverse intensità.
Il mix di queste 3 frequenze può generare qualunque sensazione cromatica.
Il nostro occhio non è molto dissimile:
La retina è composta da 2 diversi tipi di cellule: coni e bastoncelli.
I coni a loro volta si dividono in 3 tipologie. Una che percepisce la frequenza che interpretiamo come rosso, una per il verde e una per il blu.
Ora prendiamo il giallo. come facciamo a vedere il giallo?
Un televisore può accendere i pixel da 670nm (rosso) e da 515nm (verde): la somma in sintesi additiva di queste due frequenze viene percepita come giallo. Ma noi percepiamo giallo anche le lunghezze d'onda che stanno tra 561 e 580nm in quanto eccitano gli stessi fotorecettori.
Questo discorso può essere fatto per qualunque colore: anche la "sensazione di rosso" può essere generata da due o più lunghezze d'onda!
A questo punto verrebbe da chiedersi: a che serve sapere se sono la somma di più lunghezze d'onda o solo un colore a darmi una sensazione cromatica?
Qua entriamo nel campo delle lenti colorate. Anche sulle lenti ci sono colori e colori. Ci sono lenti che sono semplicemente colorate e si limitano a ridurre la quantità di luce che arriva al nostro occhio...
...e ci sono lenti che funzionano come dei veri e propri equalizzatori di luce: schermano determinate lunghezze d'onda, ne limitano alcune e ne fanno passare altre migliorando i contrasti e i colori delle immagini.
esistono poi frequenze che il nostro occhio non può vedere.
Al di sotto di 400nm vi sono gli ultravioletti, dai quali è bene proteggersi.
Al di sopra di 700nm ci sono gli innocui infrarossi.
Si possono quindi avere lenti completamente trasparenti che ci proteggono dal sole e lenti scurissime che lasciano passare i dannosi raggi ultravioletti!
In poche parole le qualità di un filtro colorato non sono determinate dal fatto che sia scuro o menoma dalla gamma di frequenze che bloccano!
Una curiosità:
Un uomo vede i colori meno vividi di una donna perché ha meno fotorecettori per i colori. Dall'altro lato della medaglia può godere di una più efficiente visione notturna in quanto ha molti più "bastoncelli", ovvero i fotorecettori che agiscono quando c'è poca luce.
Il contesto di cui vi voglio parlare tuttavia è ben diverso.
La famosa cantante che si chiedeva dove fossero i colori ha scritto la canzone in una evidente crisi depressiva! Io vi parlerò di luce e di come i nostri occhi la gestiscono.
Comincamo col dire che sarebbe più corretto affermare che i colori non esistono.
Esistono però le sensazioni cromatiche che percepiamo in base alle diverse lunghezze d'onda a cui viaggia la luce.
Complesso? più a dirsi che a farsi.
Sapete come funziona un televisore (o quasi qualunque display)?
Le immagini sono composte da punti. Tanti quadratini colorati, uno vicino all'altro. Si chiamano pixel.
Ogni pixel emette solo 3 lunghezze d'onda che noi percepiamo come rosso (670nm), verde (515nm) e blu (470nm) (red, green, blue, ovvero RGB) a diverse intensità.
Il mix di queste 3 frequenze può generare qualunque sensazione cromatica.
Il nostro occhio non è molto dissimile:
La retina è composta da 2 diversi tipi di cellule: coni e bastoncelli.
I coni a loro volta si dividono in 3 tipologie. Una che percepisce la frequenza che interpretiamo come rosso, una per il verde e una per il blu.
Ora prendiamo il giallo. come facciamo a vedere il giallo?
Un televisore può accendere i pixel da 670nm (rosso) e da 515nm (verde): la somma in sintesi additiva di queste due frequenze viene percepita come giallo. Ma noi percepiamo giallo anche le lunghezze d'onda che stanno tra 561 e 580nm in quanto eccitano gli stessi fotorecettori.
Questo discorso può essere fatto per qualunque colore: anche la "sensazione di rosso" può essere generata da due o più lunghezze d'onda!
A questo punto verrebbe da chiedersi: a che serve sapere se sono la somma di più lunghezze d'onda o solo un colore a darmi una sensazione cromatica?
Qua entriamo nel campo delle lenti colorate. Anche sulle lenti ci sono colori e colori. Ci sono lenti che sono semplicemente colorate e si limitano a ridurre la quantità di luce che arriva al nostro occhio...
...e ci sono lenti che funzionano come dei veri e propri equalizzatori di luce: schermano determinate lunghezze d'onda, ne limitano alcune e ne fanno passare altre migliorando i contrasti e i colori delle immagini.
esistono poi frequenze che il nostro occhio non può vedere.
Al di sotto di 400nm vi sono gli ultravioletti, dai quali è bene proteggersi.
Al di sopra di 700nm ci sono gli innocui infrarossi.
Si possono quindi avere lenti completamente trasparenti che ci proteggono dal sole e lenti scurissime che lasciano passare i dannosi raggi ultravioletti!
In poche parole le qualità di un filtro colorato non sono determinate dal fatto che sia scuro o menoma dalla gamma di frequenze che bloccano!
Una curiosità:
Un uomo vede i colori meno vividi di una donna perché ha meno fotorecettori per i colori. Dall'altro lato della medaglia può godere di una più efficiente visione notturna in quanto ha molti più "bastoncelli", ovvero i fotorecettori che agiscono quando c'è poca luce.
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