Le lenti a contatto ti danno fastidio?
Ci sono persone che portano le lenti a contatto per ore senza avvertire alcun sintomo della loro presenza.
Ce ne sono altre che non riescono a portarle piú di un paio di ore e chi non riesce proprio ad usarle!
Da dove arriva tutta questa differenza e cosa si puó fare per migliorare la situazione e portare le lenti con soddisfazione?
Il fatto é che non siamo tutti uguali: ci sono persone alte, basse, grasse e magre. E abbiamo anche occhi diversi!
La prima differenza é geometrica. Ci sono persone con cornee piatte e persone con cornee particolarmente curve; esistono diversi valori di asfericitá e toricitá che ne definiscono la forma.
Le lenti a contatto morbide vengono peró prodotte in serie..... tutte con lo stesso raggio di curvatura!
Hanno il vantaggio di adagiarsi sulla cornea, sfruttando la loro flessibilitá. In linea di massima si puó affermare che siano costruite per funzionare sulla maggior parte delle cornee. La misura della curvatura corneale é un primo parametro da prendere in considerazione per la valutazione del comfort. Si tratta anche del parametro che da meno problemi in quanto di rado si trova una cornea al di fuori della media.
L'altro fattore da prendere in considerazione é la lacrimazione.
Si, perché la lente a contatto non va a contatto del vostro occhio, bensí galleggia all'interno della lacrima. Quest'ultima dev'essere quindi spessa per contenere la lente, densa affinché non scivoli e stabile nel tempo.
Per far si che una lacrima abbia queste caratteristiche non é sufficiente il prodotto della ghiandola lacrimale principale; vi sono le ghiandole lacrimali accessorie (ghiandole di Zeiss e Meibonio) che, distribuite nelle palpebre, producono mucine e lipidi.
La parte liquida da corpo e la si migliora bevendo acqua. La prima cosa da fare dunque per migliorare la lacrimazione é mantenersi ben idratati.
Per mantenere l'efficienza delle ghiandole accessorie é importante
tenerle pulite: una buona pulizia del bordo della palpebra il piú delle volte é sufficiente! Anche una buona alimentazione permette loro di mantenersi efficienti.
Talvolta idratazione ed igiene non sono sufficienti.
Entrano in gioco fattori come stress, inquinamento e medicinali che possono comunque alterare la componente lacrimale. In questi casi si puó intervenire con lacrime artificiali, scelte in funzione della lacrima in oggetto. In commercio esistono lacrime artificiali con diverse viscositá e componenti al loro interno.
lacrima al microscopio: si vedono le mucine (a forma di felci) e i depositi di sale (punti neri). |
Per stabilire che tipo di lacrimazione si abbia esistono molteplici test atti a valutarne sia la quantitá che la qualitá. Tra i miei preferiti ci sono l'analisi della lacrima al microscopio (Ferning test), l'osservazione con biomicroscopio e il "NIBUT". Nel primo caso potró vedere le componenti della lacrima, nel secondo e terzo la potró osservare sull'occhio in azione.
Una volta analizzata la lacrima il contattologo potrá suggerire una lacrima artificiale che compensi le mancanze di quella del paziente e scegliere una lente a contatto compatibile con essa.
Le lenti a contatto esistono in diversi materiali con definite caratteristiche fisiche e comportamenti. Ad esempio una lacrima grassa non andrá d'accordo con una lente in silicone-hydrogel; una lacrima sottile o poco viscosa sará incompatibile con l'idrogel classico.
In casi estremi esistono anche altre soluzioni: con le sindromi da occho secco il contattologo potrebbe optare per l'applicazione di lenti a contatto minisclerali: si tratta di lenti semirigide molto ampie che portano con se una sorta di bacino idrico! L'applicazione di questo tipo di lente richiede una notevole preparazione e non é sempre indicata.
Riassumendo; per portare le lenti a contatto con soddisfazione:
- idratatevi
- seguite una dieta equilibrata
- curate l'igiene oculare
- consultate un contattologo per valutare la lacrimazione e scegliere il tipo di lente e/o sostituto lacrimale piú adatto a voi.
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