Gli occhiali costosi inquinano meno

Gli occhiali costosi inquinano meno.
Non si tratta di una affermazione campata in aria per vendere occhiali a maggior prezzo, ma il frutto di diversi ragionamenti.

Sono partito da un semplice fatto: molti occhiali economici sono "usa e getta"... come le forchette, piatti e bicchieri di plastica che si usano nelle sagre e nei picnic.
Facciamo un esempio: gli occhiali premontati.
Sono occhiali economici, li trovate dal giornalaio come in autogrill. Sono prodotti in serie in materiali plastici o metallo; le lenti sono spesso in materiali plastici di bassa qualitá refrattiva e, tralasciando le problematiche relative alle centrature, se si danneggia qualcosa o si perde una vite l'ottico non avrá a disposizione un ricambio adatto. Risultato: ho speso poco, pochissimo, ma devo buttare l'occhiale. Ecco che diventano l'ennesimo oggetto di plastica non biodegradabile che riempie le discariche.

Lo stesso discorso vale per gli occhiali da sole di basso prezzo (e di scarsa qualità): le giunture in plastica sono spesso irreparabili e reperire eventuali ricambi é impossibile. I fornitori piuttosto sostituiscono tutto l'occhiale (tanto poco gli costa)! Ecco un altro oggetto che viene buttato.

Spesso sono occhiali costruiti con materie plastiche derivate del petrolio. Molti occhiali di elevata qualitá invece non sono di plastiche derivate dal petrolio ma dall'acetato di cellulosa, un tipo di plastica che é ipoallergenico e biodegradaile. Senza contare occhiali costruiti in legno o con metalli particolari come acciaio biocompatibile, oro o titanio.

Un altro fatto non indifferente riguarda il dove vengono costruiti. Molti occhiali costosi sono prodotti totalmente in Italia, seguendo regole piuttosto restrittive su tutti i procedimenti, allo scopo di non inquinare e tutelare i lavoratori. Regole che diventano piú "blande" al di fuori dell'europa: in Cina, dove ormai é situata la produzione mondiale di molti oggetti di uso comune, l'inquinamento é un problema tangibile.

Infine c'é il fattore psicologico: é innegabile che abbiamo maggior cura di un oggetto costoso, rispetto ad uno con un valore basso. Maggior cura e attenzione equivale a durabilitá nel tempo e minore possibilitá di perderli.

E voi cosa ne pensate?
Se qualcuno volesse condividere la propria esperienza o parere, i commenti al blog sono liberi e graditi: basta scrivere qua sotto.

Commenti

  1. Ciao e grazie per la disponibilità, volevo una tua opinione sulle montature "glasant" (o "rimless", "a giorno"; non so come meglio chiamarle) per una miopia di -4.5/-5.5 ; nello specifico, mi riferisco ai Silhouette 5515 e gli Oakley Wingfold EVS.
    Ho letto alcune opinioni in rete e sono un po' confuso: varie persone si lamentano della delicatezza e fragilità di tali montature, che si rompono di continuo (benché siano realizzate in titanio); altri ne elogiano la leggerezza e la comodità; c'è chi dice che sono particolarmente resistenti...
    Io le sceglierei per confort e leggerezza, ma non vorrei ritrovarmi con una montatura dalla breve durata.
    Inoltre, sapresti dirmi se una lente che monta l'una è compatibile anche con l'altra montatura? Al vederle, mi sembra che usino il medesimo sistema di montaggio lenti.

    Grazie mille.

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    1. (parentesi suii sistemi di montaggio, poi parliamo di fragilitá ecc)

      Il montaggio piú diffuso é quello "tipo silhouette". Purtroppo. Dico purtroppo perché (parere personale) non é il migliore che abbiamo a disposizione... solo il piú diffuso.

      In principio i glasant venivano montati a vite: la lente aveva almeno un foro attraverso cui far passare un perno con filettatura; veniva poi fissato alla lente con un dado e tranciato il pezzo in eccesso. In alternativa come perno veniva usata una lunga vite o si usava un barilotto filettato in cui si innestava una vite, la cui lunghezza era giá regolata in funzione dello spessore.

      Ma le viti si svitavano e arrivarono i montaggi di Lindberg e Silhouette che promettevano niente viti. I lindberg, per le aste, avevano una cerniera senza viti con un ingegnoso sistema ad incastro. per smontarle si doveva prima smontare il frontale. Il frontale era innestato a pressione... ma col tempo la pressione si riduceva o si formava lasco sulle lenti.

      I silhouette avevano una asta priva di snodi. Semplicemente si fletteva. Il frontale (maschio) é fissato tramite uno spinotto in plastica (femmina). Gli spinotti in plastica col tempo cedono. non avendo alcuno snodo, il metallo puó cedere per effetto di fatica del metallo.

      Come montaggio senza viti preferisco i MurMur. Fino ad oggi non ne ho visto cedere uno (se non per impatti violenti). parte del frontale si innseta direttamente nella lente. Viene poi bloccata da un cappio in plastica. In questo caso il cappio é chiuso e non tende ad allentarsi come lo spinotto.

      Comunque vada, anche senza viti e in titanio, gli occhiali andrebbero sempre "tagliandati" periodicamente.

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    2. Delicatezza delle montature glasant:
      Sono piú delicate? si e no.

      Spesso si scelgono per la leggerezza. Consideriamo che cio che é leggero é comunque piú delicato. Una struttura in acetato con animatura in metallo é difficile da piegare.... Una struttura in metallo sottile richiede meno sforzo. Il titanio é un materiale fantastico: ipoallergenico, leggero e difficile da ossidare... tuttavia é abbastanza rigido: se piegato nel modo sbagliato si puó spezzare. La sua flessibilitá é data dal fatto che é sottile o mischiato ad altre leghe.

      L'altro punto a cui stare attenti sono le lenti. Di solito la montatura sostiene le lenti.... qua sono le lenti a sostenere la montatura! Il cr39 é molto delicato, il vetro é totalmente inadatto. Meglio optare per il trivex al posto del classico cr39! Seguono, in ordine di spessore, come lenti adatte, il policarbonato (ma é piuttosto elettrostatico, attira la polvere) e le lenti con indice refrattivo 1.600 e superiori. Bisogna ricordare che per forare una lente e darle resistenza sono necessari almeno un paio di mm di spessore nel punto in cui viene forata.

      Fondamentale quindi optare per lenti che reggano bene la struttura.

      Poi sono convinto che avendo una normale cura degli occhiali questi durino parecchio. Se non se ne ha cura, anche i piú resistenti prima o poi cedono ;)

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    3. Grazie mille per l'esaustiva risposta, per la gentilezza, la disponibilità e per l'estrema competenza e la passione che dimostri in ogni risposta.
      Ok, allora, proverò quelli con cui mi trovo più comodo e poi prenderò le decisioni del caso.
      I MurMur non li conoscevo e anche in rete ho trovato poco. Avevo visto l'azienda tedesca Flair, con il suo sistema di fissaggio con una sorta di nodo a bocca di lupo...ma non mi ispira molto, sopratutto a livello estetico.
      Una cosa mi sono sempre chiesto: perché la maggior parte delle montature hanno le aste con la parte terminale che non si "aggrappa" in maniera salda all'orecchio? Presentano spesso un angolo piuttosto aperto, per cui basta poco per fare sì che scivolino, cosa che mi dà terribilmente fastidio. Non so se mi sono spiegato bene.
      Al momento ho degli occhiali glasant con un terminale praticamente a 90°, che permette di tenere saldamente gli occhiali. A proposito, questi sono occhiali che ho comprato oltre tre anni fa in un outlet, ma non ho mai capito di che marca e modello si tratti; se non ricordo male, all'interno dell'asta, c'era scritto T3. Per caso ci sarebbe un modo per inviarti una foto e vedere se riesci a capire di che occhiali si tratta?

      Grazie ancora e scusa se approfitto della tua disponibilità.

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    4. I MurMur sono prodotti dalla Metalfre di Schio. ë una azienda che lavora molto con l'estero. Attualmente non so a chi abbiano dato l'esclusiva del brevetto del sistema di aggancio.

      Anche i flair sono molto resistenti. Li ho avuti anni fa. Il sistema di fissaggio con un nylon che si incrocia sul musetto é piuttosto sytabile ma difficile da montare.

      Riguardo i "T3" dubito di comprenderne la provenienza... cerco di informarmi il piú possibile ma non riesco a sapere tutto tutto.

      Ne approfitto per parlare delle aste.
      Quelle dritte (tipo Oakley) sono dette all'americana. E rimangono dritte. Dovrebbero stabilizzare l'occhiale avvolgendo la testa e appoggiando sulle orecchie.

      Quelle all'europea invece appoggiano sopra le orecchie e vanno curvate per afferrerle dietro.

      Esiste poi l'asta "parasite". Sono francesi e appoggiavano su 2 punti per lato. Ne ho presi ma hanno avuto poco successo in quanto troppo particolari.


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    5. Ho visto alcuni modelli di "parasite" in rete, non li conoscevo e devo dire, in effetti, che sono troooooppo particolari e, oltrettutto, mi domando quanto sia effettivamente efficace tale sistema.
      Grazie ancora per la risposta; sinceramente non metterei la mano sul fuoco sul fatto che ci fosse scritto "T3". Per caso, posso mandarti delle foto via e-mail o attraverso qualche "social"?

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    6. Il sistema parasite é particolare ma devo ammettere abbastanza efficace. Ne ho un paio che ho sato per qualche anno (e che ho tutt'ora con lenti fotocromatiche)

      Cerco sempre di essere molto disponibile, ma come ti ho detto nel messaggio precedente, non credo di riuscire ad identificare un occhiale da una foto; a meno che non sia qualcosa tipo un parasite che é molto, molto, molto particolare (e anche in questo caso oltre ad essere particolare dovrei conoscerlo... e non conosco tutti gli occhiali del mondo! ci sono migliaia di produttori con decine di collezzioni di occhiali che variano ogni anno!).

      In parole povere non so se me la sento di identificare gli occhiali "T3" (che per me ormai hanno questo nome... che sia scritto o meno sull'occhiale ;-) )

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    7. Ti rinnovo i miei ringraziamenti per la tua disponibilità :)

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