Rayban stories - ne vale la pena?

Un caro amico mi ha mandato un link a un articolo de "il post" 

Solo il link; questo.

Non so se volesse un consiglio a riguardo o se mi segnalasse l'articolo come di mio interesse.

Me lo sono letto. Parlava dei nuovi occhiali a realtá aumentata marchiati RayBan.

Rayban stories

Tecnologia da smartphone infilata dentro un occhiale. Piú o meno.

Non molta tecnologia a mio parere. Alla "modica" cifra di 329 euro potete comprare questi occhiali da sole dotati di altoparlanti, fotocamera, microfono, bluetooth e un sistema touch.

Tali elementi non sono una grande novitá.

• Ad esclusione della fotocamera giá nel 2016 Zungle proponeva un prodotto simile ma con altoparlanti a conduzione ossea (mentre scrivo non si riesce ad accedere al sito).
• Sempre senza fotocamera, ma con audio integrato, Bose fece la sua proposta
• Con fotocamera, ma senza audio, gli occhiali Spectacles di Snapchat
• Esteticamente inguardabili ma sono gli unici a fornire una esperienza, seppur limitata, di realtá aumentata: Tilt Five
  
• Doverosa la menzione dei Google Glass, stroncati da un prezzo assurdo, un'estetica discutibile e molte polemiche sulla capacitá di poter fare foto e video. Sono attualmente gli unici che permettono la visualizzazione di informazioni in realtá aumentata. 
• Altra menzione andrebbe a Hololens di Microsoft... la vera realtá aumentata; a soli 3899 euro! Ma definirli occhiali sarebbe limitativo vista la dimensione del dispositivo.
  

Rayban stories non aggiungono quindi grandi novitá se non per l'estetica che si avvicina notevolmente a quella dei classici Rayban.

Ne vale la pena?

Il costo di base é di 329 euro ma puó salire rapidamente inserendo lenti da vista (puó arrivare a 800 euro). Pare che sia necessario fare costruire e montare le lenti direttamente in Luxottica; inoltre la struttura non sembra progettata per regolazioni di assetto o cambi di lente:

• Troppo larghi? Non si possono stringere.
• Cambio di potere delle lenti? Va cambiata anche la montatura.
• Si guasta qualcosa? Va sostituito tutto (forse in questo caso si possono riutilizzare le lenti giá sagomate).

Riguardo alla qualitá e altre caratteristiche tecniche l'articolo de "il post" mi pare esaustivo e ben fatto. Si tratta di un interessante gadget hi-teck da sfoggiare, di cui vantarsi e comodo per fare brevi video (max 30") o rispondere a una telefonata... purché ci sia abbastanza carica nella batteria.

Lo trovo un prodotto interessante ma non ancora maturo e con diversi limiti.

Non escludo che in futuro questo tipo di occhiale diventi di uso comune come lo sono diventati gli smartwatch. L'impossibilitá di modificare le lenti pone di certo molti limiti.

Personalmente aspetteró dispositivi con quella che considero vera realtá aumentata: in cui vengono sovrapposte informazioni a ció che osserviamo. A me sarebbe utile per riconoscere le persone (non sono per nulla fisionomista, ai limiti della prosopagnosia) ma le applicazioni sarebbero potenzialmente innumerevoli: indicazioni stradali o segnalazioni di pericolo quando ci spostiamo, riunioni con controparti virtuali, ecc. Un arredatore potrebbe mostrarvi dal vivo la vostra nuova casa arredata proiettando mobili virtuali all'interno di una stanza vuota!

Allora quando?

La tecnologia sta facendo passi da gigante e in tempi sempre piú rapidi.

• Negli anni 80 immaginavamo orologi con video chiamata, dal 2015 li abbiamo... e fanno anche molto di piú.
• In minority report (2002) il protagonista indossa dei guanti che usa come un mouse su degli schermi virtuali; nel 2010 Microsoft commercializza il kinect che fa esattamente la stessa cosa per controllare la xbox, ma senza guanti!
• nel 2015 vengono commercializzati i primi HTC VIVE a 900 euro e necessitava di un computer all'avanguardia e diversi dispositivi di tracciamento; oggi dispositivi come oculus quest 2 costano 1/3 e funzionano senza bisogno di un pc di supporto.
  

Forse nel giro di 5 o 10 anni ci sará la possibilitá di avere occhiali realmente smart, compatti, efficienti e in grado di fornire informazioni direttamente su cio che osserviamo.

A breve quindi, ma non oggi.